Questa è una delle tante Biografie su Valentina presente su internet:
Valentina Giovagnini (Arezzo, 6 aprile 1980 – Siena, 2 gennaio 2009). Figura eterea, che ricorda le elfe dei boschi, considerata per alcuni anni uno dei più innovativi talenti emergenti del pop italiano, in virtù di un genere musicale nel quale convergevano sonorità celtiche, medievali italiane ed electropop, l'artista non riuscì mai a dare una compiutezza al suo progetto musicale, sia per la scarsa produzione discografica che per la sua prematura scomparsa.
Valentina Giovagnini nasce il 6 Aprile 1980 a Pozzo della Chiana, paesino immerso nella splendida Val di Chiana, in provincia di Arezzo. E' la prima di tre fratelli: sua sorella Benedetta ha 3 anni in meno, suo fratello Giacomo 4. Il padre è un noto pediatra della zona, la madre una biologa-erborista.
Valentina dimostra assai presto delle spiccate attitudini musicali, dapprima espresse con la danza, ed in seguito con il canto, lo studio del pianoforte e più tardi del flauto.
Così comincia, appena dodicenne e inizialmente in compagnia della sorella, a partecipare ai primi concorsi di canto della sua zona, ed in seguito di altre regioni d'Italia.
Nel 1997, durante uno spettacolo al quale Valentina partecipa, il suo futuro produttore Davide Pinelli nota la sua performance e la contatta. Inizia così una lunga e fruttuosa collaborazione artistica.
Durante questi anni Valentina affina le sue doti musicali studiando ed esibendosi nei locali.
Nel frattempo si diploma al Liceo Musicale e si iscrive all'università di Siena, presso la facoltà di Lettere indirizzo Musica e Spettacolo.
Nei sogni di Valentina prende pian piano forma l'ambizioso progetto di fondere le peculiarità della musica medievale,le sonorità della musica celtica (per la quale Valentina non nasconde di nutrire una grande passione) e la modernità della musica elettronica.
Davide Pinelli coinvolge il noto paroliere Vincenzo Incenzo nel progetto, che vedrà la luce nel 2002: "Creatura Nuda", il primo album di Valentina Giovagnini, è il perfetto ed equilibrato risultato di quella fusione tra stili solo all'apparenza lontani ed incompatibili. Ci troviamo difatti di fronte ad un'opera di pregevole fattura: ricchissimi gli arrangiamenti, originalissime le sonorità che si sposano con testi eterei e senza tempo... eppure in mezzo a tanta sperimentazione non manca la melodia, che dona a tutto il lavoro un connubio completo tra i desideri dell'artista e le esigenze di un mercato discografico che va in mille direzioni ma con poche idee.
Il primo singolo dell'album, "Il passo silenzioso della neve", viene presentato al Festival di Sanremo dello stesso anno, conquistando il secondo posto nella sezione giovani. Per Valentina è un plebiscito di consensi di critica e pubblico, caratteristiche che storicamente sono difficilmente conciliabili.
Oltre alla seconda piazza, il brano, di atmosfera irlandese e impreziosito dalla consistente presenza di cornamuse, conquista il premio quale miglior arrangiamento del Festival e di lì a poco diverrà uno dei singoli più trasmessi dalle radio nella prima metà del 2002.
Il secondo estratto, "Senza origine", pezzo evocativo di danze medievali, porta Valentina a partecipare al Festivalbar 2002, e a partire per la sua prima tournée in giro per l'Italia, caratterizzata dall'uso di inconsueti strumenti musicali: cornamuse, flauti, arpe, ghironde, utilizzati per ricreare dal vivo le atmosfere del disco.
Arrivano nei mesi a venire prestigiose nominations dagli Italian Music Awards e dal Premio Titano - Festival di San Marino, rispettivamente nelle categorie "Miglior artista emergente" e "Miglior artista femminile dell'anno".
Creatura nuda", viene scelto come colonna sonora per una puntata, ambientata in Italia, della popolarissima soap-opera americana Beautiful.
Alla fine del 2002 Valentina torna in studio per incidere il suo secondo album, anticipato dall'uscita nel Maggio 2003 del singolo "Non piango più", ennesimo esperimento nel quale ad un sorprendente intro di archi a tempo di tango argentino, si sovrappongono martellanti ritmiche di batterie elettroniche e sonorità che richiamano alla memoria gli anni '80; il cd singolo contiene inoltre il brano "Voglio quello che sento", di esplicita atmosfera "arabeggiante", arricchito dall'uso di strumenti etnici della tradizione mediorientale e indiana, come il sitar e l'oud .
I due brani del singolo vengono presentati dal vivo (insieme ai tre singoli di "Creatura nuda") in una serie di manifestazioni alle quali Valentina partecipa in qualità di ospite.
Il nuovo disco non vedrà però mai la luce.
Nel marzo del 2003 il "Gruppo Valentina Giovagnini", fan club dedicato dell'artista, diventerà ufficiale e supererà nel corso degli anni i 400 iscritti.
Nella Primavera del 2004 riparte per una nuova, lunga tournée, che si protrae fino ad Ottobre.
Nel 2006 termina la collaborazione con il suo produttore Davide Pinelli.
Nello stesso anno prosegue la sua carriera con serate e miniconcerti, così come nel 2007, sebbene le occasioni si facciano via via più sporadiche.
Nel 2008 diviene responsabile dalla Scuola comunale di canto di Cortona, e si dedica all'insegnamento del canto ai bambini del suo paese.
Venerdì 2 Gennaio 2009 l'artista viene ricoverata d'urgenza presso il policlinico "Le Scotte" di Siena in seguito a un gravissimo incidente stradale: perderà la vita a causa del gravissimo trauma cranico riportato, nonostante il tentativo un disperato intervento chirurgico.
Sono molti gli artisti musicali che Valentina ascoltava, ma colei che stava al di sopra di ogni altro era Bjork: "E' l'artista che piu amo per la sua straordinaria originalità..per il suo genio..ho tutti i suoi album..tutto ciò che ha fatto..quando suonavo nei locali facevo molti pezzi suoi". Le piacevano inoltre Sadè, Coldplay, Sigur Rós; Adorava i Radiohead.
Nonostante preferisse la musica internazionale perchè innovatrice e ricca di esperimenti, ascoltava anche artisti italiani, soprattutto giovani: Carmen Consoli, Max Gazzè, Tiromancino, Pacifico, Mario Venuti. Diceva poi di amare molto la poesia nella musica: "... e non posso quindi tralasciare per questo motivo il grande Battiato.."
Valentina amava l'arte in tutte le sue forme, soprattutto quella del '900: nella poesia Montale la ispirava molto, e trovava Baudelaire geniale; Siddartha di Herman Hesse era tra i suoi libri preferiti.
Si era innamorata della fotografia studiandola all'università ("... ho scoperto un'arte vera e propria.."): avanguardie del '900, surrealismo, dadaismo, fotografia sociale; Weston, Paul Strand, Man Ray, Eugene Atget, Cartier Bresson erano tra i fotografi che preferiva.
Di sè Valentina diceva di essere una persona molto trasparente per come si pone nei confronti degli altri. Era' romantica, sensibile e calma, anche se ammetteva di avere un carattere a volte impulsivo. Si riteneva una ragazza determinata, che prende le cose che fa molto a cuore, impegnandosi fino allo spasimo per raggiungere gli obiettivi che si prefissava.
Amava moltissimo la natura, ed era particolarmente legata alla sua terra d'origine che esercitava su di lei un fascino irresistibile e che così appieno influenzava il suo modo di fare musica. Adorava gli animali (la sua casa ne era piena!).
Affrontava la quotidianità in maniera speciale: "Mi piace vivere filosoficamente la vita..chiedermi il perchè di ogni cosa..dare importanza ad ogni singolo elemento.. Mi piace osservare il particolare e andare al di là dell'apparenza.."
In passato ha praticato il Karate, e in generale riteneva che le arti marziali aiutino il pensiero, arricchiscano la mente e non siano assolutamente violente.
Nel tempo libero studiava per l'università, ascoltava tanta musica, si esercitava al pianoforte e al flauto, usciva con i suoi amici.
da : http://biografie.canzoneitaliana.net/
p.s.: ora vado un pò di fretta, quando torno ti metto i link di un pò di video riguardanti Valentina (presi da youtube), compreso quello della "dedica" fatta da Bonolis nella prima puntata di "Americamesenti".