Dopo una giornata di pioggia alternata a piccole schiarite finalmente è sera e sopratutto non piove. Arriviamo alle 20.30, un'ora prima dell'inizio del concerto e ci sono già alcune decine di persone all'ingresso. Ci accostiamo e capiamo che sono le persone arrivate da Pozzo, credo con la corriera organizzata da Giacomo. Si scambia qualche parola in attesa di entrare e procurarsi il biglietto. In effetti fa abbastanza freddo. Noto con piacere che c'è un fan con un bel mazzo di fiori bianchi, anche lui paziente ed in fila. L'ingresso del Piper è molto piccolo ed è a fianco di un cancello di ingresso di un condominio: una porta anonima sul marciapiede di una strada trafficata. C'è una piccola insegna al neon, una porta dietro la quale parte una scala a scendere, illuminata a terra da alcuni led. In fila si scherza sui ragazzi della sicurezza e sulla loro inflessibilità: i compaesani di Valentina sono veramente simpatici, persone schiette, sincere, con la battuta sempre pronta. Nel frattempo arrivano anche Giacomo e Benedetta, che entrano subito. Alle 21.30 ci fanno entrare a gruppetti di 20 persone: i primi a entrare sono le persone per le quali Giacomo, nel frattempo risalito, ha già acquistato il biglietto. Dunque entriamo, facciamo il biglietto e dopo un'altra rampetta di scale eccoci finalmente dentro questo storico locale. Sulla destra c'è il palco, sul lato opposto il banco di controllo, molti divani, dei palchi in alto sui tre lati. I posti migliori a terra sono già occupati, non importa, riusciamo comunque a trovare in un angolino un divanetto che ci permette una discreta visibilità. C'è un sottofondo delicato di musica, sono le canzoni dei due CD di Valentina mentre su due grandi schermi vengono proiettati i video delle sue apparizioni televisive. Il locale si sta riempiendo, ci sono molte più persone di quelle già numerose che facevano la fila in strada. Il primo pensiero che mi viene è che una serata completamente diversa da quelle di Pozzo. L'atmosfera qui è quella di una festa, sorrisi e felicità, quasi che da un momento all'altro cominci un concerto di Valentina. A Pozzo invece c'era una atmosfera permeata dal ricordo e dal dolore, con una ferita intima che non si riusciva a rimarginare. Sono due ambienti completamente differenti e forse è normale sia così. Alle 22.35, ora in cui inizia il concerto, il locale è colmo e si fa fatica a spostarsi da un punto all'altro. La serata comincia con una bella sorpresa: è Vincenzo Incenzo a presentare, perchè la presentatrice ufficiale non è potuta venire. Poco male, Vincenzo sarà un abile presentatore, da fare invidia a quelli che lo fanno di professione. Vengono portati i saluti di Renato Zero, che si trova lontano (?) e che non è potuto venire. Viene chiamato a salire Davide Pinelli, mi sembra particolarmente emozionato, le sue parole hanno l'effetto di riportarmi con forza alla dimensione reale di quello che è successo e di quello che sta succedendo. Ora è un susseguirsi di artisti che cantano mediamente 2 pezzi ciascuno. Ho apprezzato molto chi ha scelto di interpretare canzoni di Valentina, hanno sacrificato una parte del loro momento promozionale (oltre che di tributo) per una cosa bella. Però personalmente (per un mio limite) faccio fatica a sentire canzoni di Valentina cantate da altri, proprio non ce la faccio, accoglierei favorevolmente questa cosa solo ed esclusivamente se fosse Benedetta a farlo. Vabbè. Riconosco con piacere fra il pubblico qualche cantante che aveva partecipato al Primo Premio a Pozzo. Viene il momento di Giacomo e Benedetta chiamati a parlare della Onlus e di quanto si sta facendo perché da tutto questo nasca e abbia seguito una cosa bella e concreta. Il secondo Premio Valentina Giovagnini si farà a Pozzo il 4,5 settembre. E' il momento dell'esibizione di Benedetta. Ha un bellissimo vestito nero. Dall'angolo in cui mi trovo mi sposto velocemente nelle prime file in piedi davanti al palco. Benedetta canta due canzoni, il suo inedito “Come Back” ed una delle cover ascoltate a Pozzo, quest'ultima accompagnata da Stefano Cerisoli e da Marco Pezzola. Mamma mia che grinta, bella voce sicura e potente e sguardo intenso puntato in alto … . Alla fine tanti applausi e l'abbraccio con i ragazzi della scuola di canto. I cambi di strumentazione sono molto rapidi, c'è una ragazza che fa da tecnico che si muove velocissima e quasi non c'è soluzione di continuità fra una esibizione e l'altra. Però ci sono alcune band ed alcuni artisti che si devono ancora esibire nonostante siano le due passate. Molti devono rientrare a casa, prendere treni, autostrade. Ma proprio mentre il locale si è un po' svuotato, salgono alcune rock band scatenate ed una artista, Ironique, cresciuta in Belgio, che ha scoperto da alcuni anni la sua vocazione artistica. Difficile dimenticarsi di questa ragazza, un po' canta , un pò recita, un pò' spara verso il pubblico fili colorati con quelle bombolette che si vedono a Carnevale. Simpatica performance la sua, molta auto ironia mentre dice che si trova al “Piper” (pronunciato come scritto) mentre lei vorrebbe andare a Sanremo. Sono proprio contento di essere rimasto fino alla fine. La serata è finita, è notte fonda, pochissimo traffico, non piove. Sono veramente contento di aver partecipato e non vedo l'ora arrivi settembre (che non è proprio già qui).
stefano